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"content": "E' l'inizio della fine di facebook? Che fine ha fatto Mark Zuckerberg? Da oltre 48 ore l'amministratore delegato di Facebook tace di fronte allo scandalo più grande che ha coinvolto il suo impero, quel social network che, secondo le accuse, avrebbe ignorato o – ancora peggio – cercato di tenere all'oscuro gli utenti su un maxi furto di dati utilizzati a fini elettorali.<br />Il titolo, intanto, affonda in Borsa: solo ieri è arrivato a perdere oltre il 7%, mai così male dal 2012, trascinando in basso Wall Street. I numeri sono impressionanti: 36 miliardi di dollari andati in fumo in una seduta, con Zuckerberg (che detiene il 16% di Facebook) che ha perso personalmente 5,5 miliardi di dollari.<br />Il silenzio sta costando caro a Zuckerberg che, di ora in ora, assiste a una flessione della popolarità che non sarà facile recuperare. Sui social la campagna <a href=\"https://www.minds.com/search?f=top&t=all&q=DeleteFacebook\" title=\"#DeleteFacebook\" class=\"u-url hashtag\" target=\"_blank\">#DeleteFacebook</a>, ovvero 'cancella Facebook', è già diventata virale. Ma il fondatore appare stranamente assente, in prima battuta delegando le risposte ai comunicati e ai suoi sottoposti.<br /><a href=\"https://www.huffingtonpost.it/2018/03/20/che-fine-ha-fatto-mark-zuckerberg-lad-tace-mentre-su-facebook-si-abbatte-la-tempesta_a_23390185/\" target=\"_blank\">https://www.huffingtonpost.it/2018/03/20/che-fine-ha-fatto-mark-zuckerberg-lad-tace-mentre-su-facebook-si-abbatte-la-tempesta_a_23390185/</a>",
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"content": "E' l'inizio della fine di facebook? Che fine ha fatto Mark Zuckerberg? Da oltre 48 ore l'amministratore delegato di Facebook tace di fronte allo scandalo più grande che ha coinvolto il suo impero, quel social network che, secondo le accuse, avrebbe ignorato o – ancora peggio – cercato di tenere all'oscuro gli utenti su un maxi furto di dati utilizzati a fini elettorali.\nIl titolo, intanto, affonda in Borsa: solo ieri è arrivato a perdere oltre il 7%, mai così male dal 2012, trascinando in basso Wall Street. I numeri sono impressionanti: 36 miliardi di dollari andati in fumo in una seduta, con Zuckerberg (che detiene il 16% di Facebook) che ha perso personalmente 5,5 miliardi di dollari.\nIl silenzio sta costando caro a Zuckerberg che, di ora in ora, assiste a una flessione della popolarità che non sarà facile recuperare. Sui social la campagna #DeleteFacebook, ovvero 'cancella Facebook', è già diventata virale. Ma il fondatore appare stranamente assente, in prima battuta delegando le risposte ai comunicati e ai suoi sottoposti.\nhttps://www.huffingtonpost.it/2018/03/20/che-fine-ha-fatto-mark-zuckerberg-lad-tace-mentre-su-facebook-si-abbatte-la-tempesta_a_23390185/",
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"content": "\"97 percent of climate scientists agree that climate change is real.”<br />How many times have you heard that statement? Probably hundreds. It may seem like a compelling and scientific argument against fossil fuels, but it’s one of the most illogical, unscientific arguments you can make. <br />One of the main studies justifying 97 percent was done by John Cook, a climate communications fellow for the Global Change Institute in Australia. “Cook et al. (2013) found that over 97 percent [of papers surveyed] endorsed the view that the Earth is warming up and human emissions of greenhouse gases are the main cause”. But the vast majority of papers don’t say that human beings are the main cause of recent warming. In fact, one analysis showed that less than 2 percent of papers actually said that. How did Cook get to 97 percent, then? First, he added papers that explicitly said there was man-made warming but didn’t say how much. Then, he added papers that didn’t even say there was man-made warming, but he thought it was implied.<br />How can we protect ourselves against this kind of manipulation? Whenever someone tells you that scientists agree on something, ask two questions: “What exactly do they agree on? And, “How did they prove it?”<br /><a href=\"https://www.youtube.com/watch?v=SSrjAXK5pGw\" target=\"_blank\">https://www.youtube.com/watch?v=SSrjAXK5pGw</a>",
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"content": "\"97 percent of climate scientists agree that climate change is real.”\nHow many times have you heard that statement? Probably hundreds. It may seem like a compelling and scientific argument against fossil fuels, but it’s one of the most illogical, unscientific arguments you can make. \nOne of the main studies justifying 97 percent was done by John Cook, a climate communications fellow for the Global Change Institute in Australia. “Cook et al. (2013) found that over 97 percent [of papers surveyed] endorsed the view that the Earth is warming up and human emissions of greenhouse gases are the main cause”. But the vast majority of papers don’t say that human beings are the main cause of recent warming. In fact, one analysis showed that less than 2 percent of papers actually said that. How did Cook get to 97 percent, then? First, he added papers that explicitly said there was man-made warming but didn’t say how much. Then, he added papers that didn’t even say there was man-made warming, but he thought it was implied.\nHow can we protect ourselves against this kind of manipulation? Whenever someone tells you that scientists agree on something, ask two questions: “What exactly do they agree on? And, “How did they prove it?”\nhttps://www.youtube.com/watch?v=SSrjAXK5pGw",
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"content": "\"Io trovo che, poco a poco, l'attenzione si sta di nuovo concentrando su quello che è il succo dell'inchiesta, cioè le interferenze russe sulla campagna elettorale USA [...] cioè se i russi, senza che Trump lo sapesse, hanno comunque voluto favorire un candidato che a loro sembrava più vicino alle loro posizioni\" (Giovanni Castellaneta)<br />\"A me pare che si stia componento un puzzle di piccoli elementi dei rapporti tra l'entourage di Trump e il gruppo di vertice della Russia che inevitabilmente andrà avanti\" (Massimo Teodori)<br />\"Putin nega qualsiasi interferenza russa nelle elezioni presidenziali USA [...] 'tirate fuori nomi, fatti, date, circostanze altrimenti questa rischia di essere soltanto una resa dei conti tra repubblicani e democratici, all'interno del partito democratico ma soprattutto all'interno del partito repubblicano'\" (Marc Innaro)<br />\"Gli USA hanno 17 agenzie di Intelligence con 110.000 dipendenti e un bilancio complessivo di 60 miliardi di dollari l'anno. E' un anno che ci dicono che ci sono state delle palesi interferenze russe [sulle elezioni presidenziali USA], e non sono ancora riusciti a produrre il cosiddetto 'smoking gun', la prova delle prove. Io ho la sensazione che lì dentro ci sia, in realtà, un trappolone che è stato lasciato in eredità a Donald Trump, presidente inviso a tutti i democratici e anche ad una parte del suo partito\" (Fulvio Scaglione)<br /><a href=\"http://audioboom.com/posts/6015420-radioanchio-in-4-minuti-14giugno2017-russiagate\" target=\"_blank\">http://audioboom.com/posts/6015420-radioanchio-in-4-minuti-14giugno2017-russiagate</a>",
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"content": "The Paris Climate Agreement will cost at least $1 trillion per year, and climate activists say it will save the planet. The truth? It won't do anything for the planet, but it will make everyone poorer--except politicians and environmentalists. Bjorn Lomborg explains.<br /><a href=\"https://www.prageru.com/courses/environmental-science/paris-climate-agreement-wont-change-climate\" target=\"_blank\">https://www.prageru.com/courses/environmental-science/paris-climate-agreement-wont-change-climate</a>",
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"content": "Negli ultimi 5 mesi sono stati pubblicati altri 58 articoli e 80 nuovi grafici che continuano a sconvolgere la concezione popolare di una temperatura della Terra che si raffredda lentamente, seguita da un drammatico sbalzo verso l’alto, o un riscaldamento globale particolarmente insolito durante il periodo moderno.<br /><a href=\"https://www.attivitasolare.com/80-grafici-tratti-58-nuovi-studi-2017-invalidano-le-rivendicazioni-del-caldo-record-moderno-senza-precedenti-scala-globale/\" target=\"_blank\">https://www.attivitasolare.com/80-grafici-tratti-58-nuovi-studi-2017-invalidano-le-rivendicazioni-del-caldo-record-moderno-senza-precedenti-scala-globale/</a>",
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"content": "I dati non creano significati, i significati li creiamo noi partendo dai dati, che non sono mai stati così tanti. È per questo che le capacità di pensiero critico non sono mai state così importanti come oggi<br /><a href=\"https://www.ted.com/talks/susan_etlinger_what_do_we_do_with_all_this_big_data\" target=\"_blank\">https://www.ted.com/talks/susan_etlinger_what_do_we_do_with_all_this_big_data</a>",
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"content": "Il Confirmation Bias è \"la ricerca o l'interpretazione di prove in modo che siano favorevoli a esistenti credenze, aspettative o ipotesi [del soggetto interpretante]\" (Nickerson, 1998). <br />Nell'ambiente sociale il confirmation bias ostacola la valutazione pubblica di opinioni e argomenti. Secondo Nickerson, le persone restringono la loro attenzione solo alle osservazioni (o informazioni) favorevoli alle loro convinzioni e rifiutano di prendere in considerazione osservazioni (o informazioni) alternative. In particolare, le persone vanno alla ricerca di informazioni che siano coerenti con una sola ipotesi (la loro) ma non diagnostiche rispetto ad essa.<br />Un'ipotesi sul perché cerchiamo di confermare le nostre credenze l'hanno fatta gli psicologi Mercier e Sperber (2009), i quali hanno sostenuto che la tendenza alla conferma è dovuta alla necessità di argomentare per comunicare con altri, e dunque nella volontà di affermare se stessi in un confronto dialettico.<br /><br />R.S. Nickerson (1998), Confirmation Bias: A Ubiquitous Phenomenon in Many Guises<br />Hugo Mercier, Dan Sperber (2009), Why do humans reason? Arguments for an argumentative theory<br /><a href=\"http://www.pensierocritico.eu/pregiudizio-di-conferma.html\" target=\"_blank\">http://www.pensierocritico.eu/pregiudizio-di-conferma.html</a>",
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"content": "Il Confirmation Bias è \"la ricerca o l'interpretazione di prove in modo che siano favorevoli a esistenti credenze, aspettative o ipotesi [del soggetto interpretante]\" (Nickerson, 1998). \nNell'ambiente sociale il confirmation bias ostacola la valutazione pubblica di opinioni e argomenti. Secondo Nickerson, le persone restringono la loro attenzione solo alle osservazioni (o informazioni) favorevoli alle loro convinzioni e rifiutano di prendere in considerazione osservazioni (o informazioni) alternative. In particolare, le persone vanno alla ricerca di informazioni che siano coerenti con una sola ipotesi (la loro) ma non diagnostiche rispetto ad essa.\nUn'ipotesi sul perché cerchiamo di confermare le nostre credenze l'hanno fatta gli psicologi Mercier e Sperber (2009), i quali hanno sostenuto che la tendenza alla conferma è dovuta alla necessità di argomentare per comunicare con altri, e dunque nella volontà di affermare se stessi in un confronto dialettico.\n\nR.S. Nickerson (1998), Confirmation Bias: A Ubiquitous Phenomenon in Many Guises\nHugo Mercier, Dan Sperber (2009), Why do humans reason? Arguments for an argumentative theory\nhttp://www.pensierocritico.eu/pregiudizio-di-conferma.html",
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"content": "La débâcle alle amministrative è netta, indiscutibile. Ma chi si affretta a celebrare il crollo del Movimento rischia di fare un grande errore. La differenza tra voto locale e Politiche è nota: il M5S resta al momento la principale forza politica nazionale <br /><a href=\"http://www.linkiesta.it/it/article/2017/06/14/colpiti-ma-non-affondati-i-cinque-stelle-sono-piu-vivi-che-mai/34596/\" target=\"_blank\">http://www.linkiesta.it/it/article/2017/06/14/colpiti-ma-non-affondati-i-cinque-stelle-sono-piu-vivi-che-mai/34596/</a><br /><br />(ed era tutto previsto <a href=\"http://www.pagina99.it/.../elezioni-amministrative.../\" target=\"_blank\">http://www.pagina99.it/.../elezioni-amministrative.../</a> ) <br />",
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"content": "«Our projection of 2013 for the removal of [Arctic Sea] ice in summer is not accounting for the last two minima, in 2005 and 2007. So given that fact, you can argue that may be our projection of 2013 is already too conservative» (Wieslaw Maslowski, American Geophysical Union meeting, 2007)<br />«Given the estimated trend and the volume estimate for October–November of 2007 at less than 9,000 km3 (Kwok et al. 2009), one can project that at this rate it would take only 9 more years or until 2016 ± 3 years to reach a nearly ice-free Arctic Ocean in summer» (Wieslaw Maslowski et al., Annual Review of Earth and Planetary Sciences, 2012)<br /><a href=\"https://www.youtube.com/watch?v=_Q47aI-Zd3E\" target=\"_blank\">https://www.youtube.com/watch?v=_Q47aI-Zd3E</a>",
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"content": "«Our projection of 2013 for the removal of [Arctic Sea] ice in summer is not accounting for the last two minima, in 2005 and 2007. So given that fact, you can argue that may be our projection of 2013 is already too conservative» (Wieslaw Maslowski, American Geophysical Union meeting, 2007)\n«Given the estimated trend and the volume estimate for October–November of 2007 at less than 9,000 km3 (Kwok et al. 2009), one can project that at this rate it would take only 9 more years or until 2016 ± 3 years to reach a nearly ice-free Arctic Ocean in summer» (Wieslaw Maslowski et al., Annual Review of Earth and Planetary Sciences, 2012)\nhttps://www.youtube.com/watch?v=_Q47aI-Zd3E",
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"content": "\"Il Ministro Lorenzin dice, a proposito dell'omeopatia (dopo aver scritto una prefazione, poi ritirata, ad un libro sul tema) che le terapie omeopatiche \"possono essere complementari\". Concordo con Lei: l'acqua, gentile Ministro, è \"complementare\" a tutto, in primis alla sensazione di sete! Il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, medico e accademico serio e consapevole, è messo in difficoltà da questa presa di posizione cerchiobottista e, tutto sommato, se la cava bene. Coloro che escono invece MALE dalla polemica sul ruolo della omeopatia sono gli Ordini dei Medici (leggere, se interessati, il settimanale Pagina 99 in edicola oggi), che mostrano un conflitto di interesse grande come una casa (i responsabili al loro interno sono tutti medici omeopatici).<br />Sono stanco, come -penso- molte altre persone di scienza, di polemizzare inutilmente su questi aspetti e (relativamente a FB) la smetterò qui. Non voglio più argomentare con persone che non conosco e di cui non conosco la preparazione e, consentitemi, la buona fede. Ma se l'omeopatia, la NON scienza, la scienza dell'acqua e zucchero e della truffa (il 5% del fatturato dei farmaci nel nostro Paese:molti milioni) non sarà \"espulsa\" dalla vera medicina per legge, mi farò personalmente promotore, da domani, della riabilitazione dell'astrologia (inclusa la lettura \"scientifica\" dei tarocchi) e della valuazione delle viscere degli animali per interpretare il futuro (chissà che qualche premier che ha avuto problemi con recenti referendum o elezioni anticipate, non ne tragga vantaggio)!<br />P.S. Consiglio una veramente interessante lettura, a proposito della lettura delle viscere degli animali e dei sacrifici agli dei: Gore Vidal: GIULIANO.Ricordo,come diceva abitualmente un mio grande amico, che non nomino perché abbastanza famoso che: \"i libri vanno comprati, letti e capiti. Non basta fermasi alla seconda fase!\"<br />(dott. Massimo Clementi, Professore Ordinario, Università Vita-Salute San Raffaele)",
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"content": "\"Il Ministro Lorenzin dice, a proposito dell'omeopatia (dopo aver scritto una prefazione, poi ritirata, ad un libro sul tema) che le terapie omeopatiche \"possono essere complementari\". Concordo con Lei: l'acqua, gentile Ministro, è \"complementare\" a tutto, in primis alla sensazione di sete! Il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, medico e accademico serio e consapevole, è messo in difficoltà da questa presa di posizione cerchiobottista e, tutto sommato, se la cava bene. Coloro che escono invece MALE dalla polemica sul ruolo della omeopatia sono gli Ordini dei Medici (leggere, se interessati, il settimanale Pagina 99 in edicola oggi), che mostrano un conflitto di interesse grande come una casa (i responsabili al loro interno sono tutti medici omeopatici).\nSono stanco, come -penso- molte altre persone di scienza, di polemizzare inutilmente su questi aspetti e (relativamente a FB) la smetterò qui. Non voglio più argomentare con persone che non conosco e di cui non conosco la preparazione e, consentitemi, la buona fede. Ma se l'omeopatia, la NON scienza, la scienza dell'acqua e zucchero e della truffa (il 5% del fatturato dei farmaci nel nostro Paese:molti milioni) non sarà \"espulsa\" dalla vera medicina per legge, mi farò personalmente promotore, da domani, della riabilitazione dell'astrologia (inclusa la lettura \"scientifica\" dei tarocchi) e della valuazione delle viscere degli animali per interpretare il futuro (chissà che qualche premier che ha avuto problemi con recenti referendum o elezioni anticipate, non ne tragga vantaggio)!\nP.S. Consiglio una veramente interessante lettura, a proposito della lettura delle viscere degli animali e dei sacrifici agli dei: Gore Vidal: GIULIANO.Ricordo,come diceva abitualmente un mio grande amico, che non nomino perché abbastanza famoso che: \"i libri vanno comprati, letti e capiti. Non basta fermasi alla seconda fase!\"\n(dott. Massimo Clementi, Professore Ordinario, Università Vita-Salute San Raffaele)",
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"content": "Seguitiamo a chiamare “terrorista” chiunque uccida civili. Sembra una cosa sensata ma non lo è: c'è un'enorme differenza, infatti, tra il mattocchio di Londra, che si lanciò con l'automobile sui passanti sul ponte di Westminster, e il kamikaze di Manchester, che portava sulle spalle un ordigno costruito da un professionista.<br />Noi occidentali siamo ormai diventati incapaci di qualunque distinzione. Se avessimo conservato un minimo di lucidità, capiremmo che contro il “lupo solitario” dalla mente deragliata c'è poco che si possa fare, oltre a confidare nella professionalità delle forze di polizia e dei servizi sanitari. Mentre c'è molto che si può ancora fare contro le azioni dei professionisti del terrore.<br />Forse tutta quella confusione in merito a terroristi e terrorismo serve a non far capire ai cittadini spaventati che se si è il migliore amico del migliore amico dei terroristi, la guerra al terrorismo te la puoi scordare.<br /><a href=\"http://www.linkiesta.it/it/article/2017/05/30/perche-e-la-guerra-al-terrorismo-che-provoca-attentati/34421/\" target=\"_blank\">http://www.linkiesta.it/it/article/2017/05/30/perche-e-la-guerra-al-terrorismo-che-provoca-attentati/34421/</a>",
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"content": "Seguitiamo a chiamare “terrorista” chiunque uccida civili. Sembra una cosa sensata ma non lo è: c'è un'enorme differenza, infatti, tra il mattocchio di Londra, che si lanciò con l'automobile sui passanti sul ponte di Westminster, e il kamikaze di Manchester, che portava sulle spalle un ordigno costruito da un professionista.\nNoi occidentali siamo ormai diventati incapaci di qualunque distinzione. Se avessimo conservato un minimo di lucidità, capiremmo che contro il “lupo solitario” dalla mente deragliata c'è poco che si possa fare, oltre a confidare nella professionalità delle forze di polizia e dei servizi sanitari. Mentre c'è molto che si può ancora fare contro le azioni dei professionisti del terrore.\nForse tutta quella confusione in merito a terroristi e terrorismo serve a non far capire ai cittadini spaventati che se si è il migliore amico del migliore amico dei terroristi, la guerra al terrorismo te la puoi scordare.\nhttp://www.linkiesta.it/it/article/2017/05/30/perche-e-la-guerra-al-terrorismo-che-provoca-attentati/34421/",
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"content": "Il professor William Lazonick (già Harvard University, Barnard College della Columbia University e Insead in Francia) è stato scoperto dalla politica americana nel 2014, quando sulla Harvard Business Review uscì l’articolo “Profits Without Prosperity”.<br />Secondo Lazonick «il fatto che la paga dei top manager sia basata per la stragrande maggioranza (vicino all’80%) sulle azioni incentiva i manager a fare buyback delle azioni, che hanno l’effetto di spingere verso l’alto il prezzo delle azioni stesse». Il tutto passa dall’assenza di limitazioni al valore dei prezzi dei farmaci negli Stati Uniti e alla conseguente possibilità, vista la domanda “inelastica”, di tenere i prezzi altissimi. Questo meccanismo, però, alla lunga rende più fragili le aziende stesse, perché «mina il loro incentivo a investire in persone, innovazione e produttività».<br />È una critica che viene da lontano e che ha nel mirino in particolare la teoria della massimizzazione del valore dell’azionista (MVS), messa a punto nei primi anni Ottanta dal professor Micheal C. Jensen, ad Harvard. L’idea di base è che per rendere i mercati efficienti, sia necessario tirare fuori il free cash flow dalle aziende e investirlo in modo più efficiente. <br />Per Lazonick questo è frutto di una visione ideologica, che si è affermata negli anni della Reaganomics e sostanzialmente è stata rafforzata negli anni di Bill Clinton. Lazonick rifiuta l’immagine di azionista come unico soggetto che si prende un rischio e che in nome di questo assume il controllo delle aziende. «Gli azionisti possono uscire rapidamente dalle aziende. Mentre un rischio se lo prendono i contribuenti che finanziano le infrastrutture per la ricerca e i lavoratori che fanno crescere la produttività», dice.<br />Applicato all’industria farmaceutica, l’approccio MVS «danneggia il processo tradizionale di creazione di farmaci di alta qualità» e viene paragonato senza giri di parole a una «malattia» e a un «modello di business corrotto».<br />Una “impresa innovativa” sana, principale oggetto della ricerca di Lazonick, segue invece un processo di innovazione che ha tre caratteristiche: 1) è incerto, cioè parte da una ricerca che potrebbe portare risultati o meno; 2) è collettivo, cioè si basa sul lavoro di team di persone che lavorano su progetti per anni, se non per decenni; 3) è cumulativo, cioè richiede tempo e si basa su ricerche anche di base. <br />È un funzionamento che ha caratterizzato l’industria dei farmaci fino agli anni Ottanta e che è più proprio di grandi gruppi farmaceutici europei: Lazonick cita esplicitamente Roche e Novartis come modelli positivi. Nel modello della massimizzazione del valore per gli azionisti, invece, si possono trovare alcuni problemi: gli interessi degli azionisti sono di breve termine e non coincidono con quelli della società. E la Msv estrae valore, «in modo predatorio», per indirizzarlo verso le retribuzioni dei top manager e di soggetti esterni come gli activist investor.<br /><a href=\"http://www.linkiesta.it/it/article/2017/06/10/prezzi-altissimi-speculazione-zero-ricerca-fermiamo-le-industrie-farma/34554/\" target=\"_blank\">http://www.linkiesta.it/it/article/2017/06/10/prezzi-altissimi-speculazione-zero-ricerca-fermiamo-le-industrie-farma/34554/</a>",
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"content": "Il professor William Lazonick (già Harvard University, Barnard College della Columbia University e Insead in Francia) è stato scoperto dalla politica americana nel 2014, quando sulla Harvard Business Review uscì l’articolo “Profits Without Prosperity”.\nSecondo Lazonick «il fatto che la paga dei top manager sia basata per la stragrande maggioranza (vicino all’80%) sulle azioni incentiva i manager a fare buyback delle azioni, che hanno l’effetto di spingere verso l’alto il prezzo delle azioni stesse». Il tutto passa dall’assenza di limitazioni al valore dei prezzi dei farmaci negli Stati Uniti e alla conseguente possibilità, vista la domanda “inelastica”, di tenere i prezzi altissimi. Questo meccanismo, però, alla lunga rende più fragili le aziende stesse, perché «mina il loro incentivo a investire in persone, innovazione e produttività».\nÈ una critica che viene da lontano e che ha nel mirino in particolare la teoria della massimizzazione del valore dell’azionista (MVS), messa a punto nei primi anni Ottanta dal professor Micheal C. Jensen, ad Harvard. L’idea di base è che per rendere i mercati efficienti, sia necessario tirare fuori il free cash flow dalle aziende e investirlo in modo più efficiente. \nPer Lazonick questo è frutto di una visione ideologica, che si è affermata negli anni della Reaganomics e sostanzialmente è stata rafforzata negli anni di Bill Clinton. Lazonick rifiuta l’immagine di azionista come unico soggetto che si prende un rischio e che in nome di questo assume il controllo delle aziende. «Gli azionisti possono uscire rapidamente dalle aziende. Mentre un rischio se lo prendono i contribuenti che finanziano le infrastrutture per la ricerca e i lavoratori che fanno crescere la produttività», dice.\nApplicato all’industria farmaceutica, l’approccio MVS «danneggia il processo tradizionale di creazione di farmaci di alta qualità» e viene paragonato senza giri di parole a una «malattia» e a un «modello di business corrotto».\nUna “impresa innovativa” sana, principale oggetto della ricerca di Lazonick, segue invece un processo di innovazione che ha tre caratteristiche: 1) è incerto, cioè parte da una ricerca che potrebbe portare risultati o meno; 2) è collettivo, cioè si basa sul lavoro di team di persone che lavorano su progetti per anni, se non per decenni; 3) è cumulativo, cioè richiede tempo e si basa su ricerche anche di base. \nÈ un funzionamento che ha caratterizzato l’industria dei farmaci fino agli anni Ottanta e che è più proprio di grandi gruppi farmaceutici europei: Lazonick cita esplicitamente Roche e Novartis come modelli positivi. Nel modello della massimizzazione del valore per gli azionisti, invece, si possono trovare alcuni problemi: gli interessi degli azionisti sono di breve termine e non coincidono con quelli della società. E la Msv estrae valore, «in modo predatorio», per indirizzarlo verso le retribuzioni dei top manager e di soggetti esterni come gli activist investor.\nhttp://www.linkiesta.it/it/article/2017/06/10/prezzi-altissimi-speculazione-zero-ricerca-fermiamo-le-industrie-farma/34554/",
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"content": "Secondo Martin Makary e Michael Daniel della Johns Hopkins University School of Medicine la tereza causa di morte negli Stati Uniti sarebbero gli errori commessi dai medici, causa difficilmente desumibile dai certificati di morte e ovviamente non contemplata da un DRG o dalle schede di dimissione ospedaliera.<br />Tre le ricette proposte per affrontare il problema: rendere gli errori più ‘visibili’ quando si verificano, così da poterne intercettare gli effetti; avere prontamente a disposizione un piano per proteggere i pazienti; rendere gli errori meno frequenti, seguendo delle strategie che tengano in considerazione i limiti umani.<br /><a href=\"http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=39307\" target=\"_blank\">http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=39307</a>",
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